25 Lug 2019

Tre buone pratiche per lo sviluppo sostenibile e responsabile del territorio

Il mese di maggio è stato caratterizzato dal cattivo tempo, o comunque da un meteo molto instabile. Ti starai chiedendo come questa considerazione rientri nelle tre buone pratiche da adottare per intercettare i nuovi viaggiatori, soprattutto nell’anno Nazionale del Turismo Lento, vero ?

Vivendo a Nicotera, sulla costa degli dei (Calabria), ho vissuto con i miei occhi l’impatto che il fattore “meteo” ha in una località dove l’unico prodotto turistico, o quantomeno il principale, è rappresentato dal mare. Negli anni precedenti, già da fine Marzo/Aprile avevo la possibilità di incontrare viaggiatori, per lo più provenienti dal Nord Europa, che in bici percorrevano questo tratto di costa alla scoperta di nuove località per loro inesplorate.

L’impatto è stato importante in primis per le strutture ricettive che hanno subito, a parte qualche caso isolato, un forte decremento nel numero di prenotazioni, quindi di arrivo e fatturato. Ciò ha avuto un impatto su tutto il territorio circostante: ad esempio le attività hanno iniziato le attività per l’apertura in ritardo, muovendosi lentamente rispetto ai più dinamici anni precedenti.

Ecco, quindi, che ho pensato potesse essere utile anche in ottica futura, fornire tre consigli, tre buone pratiche che se riuscirai a mettere in pratica, potranno consentirti di lavorare in un’ottica di prodotto turistico integrato a stretto contatto con il territorio circostante.

 

Identità

È importante che la tua attività turistica abbia un’identità forte, che sia sì coerente con il luogo dove operi, ma che affondi le sue radici nell’essenza e nei valori che ti rappresentano. Identità non è un qualcosa che resta immobile e non mutevole; piuttosto è un qualcosa in costante evoluzione e trasformazione.

L’identità è un aspetto fondamentale per il viaggiatore, perché consente di creare immediatamente la giusta connessione, allineandolo all’esperienza che troverà una volta arrivato a destinazione. È quella leva che ti consente di differenziarti da tutti gli altri, di essere unico e per questo senza competitors.

L’identità è poi un tassello rilevante anche per le relazioni con la comunità del tuo territorio. Avere un’identità precisa, ben strutturata e che rispecchia il tuo essere, faciliterà i rapporti interpersonali, renderà più semplice la costruzione di quel rapporto di fiducia senza il quale diventa arduo immaginare un’esperienza totalizzante.

 

Collaborare

Ho la fortuna di partecipare a tanti incontri sul tema Turismo e Ospitalità: una delle affermazioni più abusate è quello di “fare rete”. Nel corso del tempo mi sono progressivamente convinto che oramai si è svuotato di significato. “Fare rete” funziona se, e solo se, alla base c’è una forte condivisione di intenti volti alla creazione di valore, ma soprattutto una progettualità con solide basi economiche che consentano all’aggregazione di reggersi e camminare con le sue gambe.

Ecco quindi che collaborare assume un ruolo centrale nell’Industria. Aprire le tue porte alle altre realtà operanti nella porta accanto, ti dà la possibilità di diversificare il tuo business, arricchirlo di tanti aspetti che da soli spesso non riusciamo a raggiungere. Consente di concretizzare quel sogno di creare un prodotto turistico integrato, che offra al viaggiatore un’esperienza di viaggio unica.

Ed il viaggiatore non può che trarre beneficio da una situazione così strutturata. Vuole conoscere i luoghi, le persone, il loro modo di pensare e vivere; vuole farlo in modo “slow”, avendo il giusto tempo per creare una relazione umana.

L’approccio siffatto, basato anche e soprattutto sul rapporto con la comunità, comprensiva di ogni singolo cittadino, consente di creare un cerchio virtuoso dove , a livello economico, la ricaduta non è difficile da immaginare.

 

Raccontare

Steve Jobs amava dire che l’uomo più potente è colui che racconta le storie. Queste rappresentano il cuore pulsante, il legame che si crea nell’ospitare ed incontrare un’altra persona.

Un qualsiasi viaggiatore è completamente sommerso ed immerso in una moltitudine di informazioni, spesso frastagliate e destrutturate. Collaborare nel raccontare le storie, ti darà la possibilità di far emergere quella sottile linea del non raccontato, che diventa leva motivazionale per scegliere una specifica destinazione di viaggio.

Le persone che costituiscono la comunità con la quale operi hanno voglia di raccontare e raccontarsi; costruire questo dialogo consente di far emergere quei tratti distintivi che rappresentano un modo nuovo, creativo e non convenzionale di raccontare il tuo luogo. Questo è il grande insegnamento che ho appreso dagli incontri di comunità che come Team dell’Ospitalità abbiamo condotto su Nicotera.

Cosa aspetti?

Non resta che incontrarci dal 27 al 29 Settembre a Nicotera ed immergerci in tre giorni di racconti, condivisione di esperienze e conoscenze, per costruire insieme, attraverso azioni concrete, un modo diverso di sviluppare il territorio, che sia sostenibile e che ne rispetti i relativi tempi.