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L’Aspromonte: Il Dramma e la Bellezza della Montagna al centro del Mediterraneo. Da Natura e Cultura un’Opportunità per i Giovani

In Italia esistono modelli esemplari di realtà territoriali che hanno saputo percepire l’ambiente non come un vincolo, ma come uno stimolo al miglioramento ed allo sviluppo. Vi sono alcune regioni che hanno fatto della tutela ambientale un elemento strategico nella promozione turistica ed input per la crescita economica.
L’Ambiente e la conservazione della Natura si rivelano ai più attenti come la chiave che apre nuovi spazi di competitività dei mercati, anche a livello europeo, nonché stimolo all’innovazione ed al miglioramento tecnologico. L’idea che efficienza economica ed efficienza ambientale non possano andare di pari passo è un concetto ormai superato, frutto di vecchie logiche politiche e di una carente – per non dire assente – attenzione alle questioni ambientali, che in passato ha prodotto danni ancora oggi non riparati, o riparabili. Chi si occupa di ambiente tutto questo lo sa. Negli anni settanta qualcuno affermava che “vi è antitesi tra economia ed ecologia. Oggi, invece, si rileva che ciò che è antiecologico è anche antieconomico. L’antitesi, in prima approssimazione constatata, dipende dal fatto che le scelte economiche, nella nostra società, sono (ancora oggi) scelte parziali, settoriali ed a breve termine, mentre l’ecologia (l’ambiente) si offre ad un punto di vista globale, di lungo termine”.
Al giorno d’oggi, l’opportunità di rendere l’interesse per l’ambiente una professione a tutti gli effetti è molto concreta, soprattutto nel Meridione.
La Calabria è la copia originale dell’Italia, il suo principio, dove tutto ebbe inizio: Civiltà, Cultura, Dignità, Tradizione, Identità. Con la complessità del suo sistema territoriale, riproduce, ad una più piccola scala, i caratteri fisionomici dell’Italia: disteso e allungato sull’ultimo segmento dell’Appenino, è una penisola al centro del Mediterraneo, include porzioni estremamente eterogenee di territorio, con ambiti e ambienti diversi per configurazioni morfologiche, paesaggistiche, climatiche, per caratteri insediativi. E come per l’Appenino, Villaggi e Borghi si arrampicano sulle pendici montane, dove più tenacemente si sono conservati valori, permanenze e autentiche persistenze.
La Calabria, insomma, è una stratificazione di componenti, tutte ricercate, desiderate da chi si mette in cammino per conoscere i luoghi, e vuole entrare nella loro storia, fin dentro le espressioni e le testimonianze più vere. La Calabria si offre a questa nuova concezione di turismo che oggi si va consolidando sempre con la tendenza a interpretare i caratteri esperienziali. Allora le componenti culturali e paesaggistiche, storiche e archeologiche, enogastronomiche, agro-ambientali e naturalistiche, divengono l’agente dello sviluppo, anche occupazionale, in risposta ai complessi processi e trasformazioni connessi alla globalizzazione, da un lato, ed alla tendenza di recupero delle culture locali, dall’altro. E’ questo lo strumento oggi internazionalmente riconosciuto in grado di operare un miglioramento autogeno del sistema turistico; dobbiamo puntare sul comparto agricolo e sulla filiera del territorio, sul valore naturale degli ecosistemi, divenendo protagonisti al di fuori dei meccanismi di comando e controllo, quasi sempre inefficaci.
La articolata geografia della Calabria, su cui insiste questo diffuso patrimonio umano e culturale, apparirà nella sua piena “intelligenza” quando l’agenda della “politica” parteciperà al progresso e suggerirà azioni per ambire ad uno sviluppo desiderabile, basato sulla vasta opera del Paesaggio, quale gesto di pacificazione con la Storia, quale atto di programmazione del futuro economico della nostra Regione.

Dal punto di vista occupazionale, l’Ambiente e il Paesaggio, la Natura e l’Agricoltura rappresentano ambiti e settori economici in cui più ampi sono i margini di innovazione e di più in crescita.
I giovani devono intercettare e interpretare questi processi/percorsi e trovare il loro spazio, concepire il loro impegno e, quindi, organizzare e creare il lavoro.

Quick Info

  • 9 Ottobre 2021
  • 10:30 - 11:10

Speakers

Giuseppe Bombino

Ricercatore e Docente di Scienze Forestali presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria