Alberto Mattei
Presidente dell’Associazione Italiana Nomadi Digitali e Fondatore di www.nomadidigitali.it
Spesso erroneamente si attribuisce alla povertà e al sottosviluppo la principale causa di migrazione.
La verità è che i mutamenti della società contemporanea stanno progressivamente mettendo in discussione l’idea di un vivere, e di un abitare, stabile in favore dello sviluppo di un nuovo nomadismo.
Un nomadismo con caratteristiche simili, ma al tempo stesso profondamente diverse rispetto a quelle del nomadismo tradizionale. Che ci piaccia o meno viviamo in un mondo di persone in continua “migrazione”, molti per necessità, altri per scelta. Stime e statistiche ufficiali ci dicono che presto un quarto della popolazione mondiale sarà “migrante”!
Una massa enorme di persone in continuo movimento, spinta dal desiderio o dalla necessità di superare confini per fare nuove esperienze di vita intorno al mondo.
In questo scenario il concetto di appartenenza a un territorio diventa sempre più debole così come quello di residenza. La scelta del luogo in cui vivere diventa non più una conseguenza ma un’adesione.
Ecco quindi emergere un nuovo modo di abitare non più legato all’idea di staticità, di possesso né tantomeno a quella di stanzialità. Questo rompe anche una tradizione, quella del turismo, costruita in primis sulla visita dei luoghi.
Un drastico cambio di paradigma e di prospettive: dal “visitare” al “sentirsi parte” di una comunità allargata. Il concetto di viaggiatore, turista e migrante (in tutte le sue diverse accezioni) diventano elementi costitutivi di un nuovo status sociale: quello “dell’abitante e cittadino temporaneo” di una comunità e/o di un territorio che deciderà di attrarli, accoglierli e ospitarli.