Il 5 Maggio 2020 abbiamo pubblicamente dato vita a un sondaggio co-progettato assieme ad un team di imprenditori , operatori e professionisti del settore Turismo con l’obiettivo non tanto di trovare soluzioni , quanto piuttosto di farsi le giuste domande (puoi leggere qui la storia della nascita del sondaggio).
Vuoi conoscere i risultati? Continua a leggere.
Indice
- Leggi il punto di vista Generale: il Team dell’Ospitalità.
- Leggi il punto di vista del Progettista Culturale: Liviano Mariella.
- Leggi il punto di vista del Tour Operator: Tommaso Ciabini.
- Leggi il punto di vista del Revenue Manager: Fabio Badolato.
- Leggi il punto di vista dell’Albergatrice: Carla Recupito.
- Leggi il punto di vista della Viaggiatrice e Imprenditrice: Serena Franco.
Prima di immergerci nei risultati del sondaggio una doppia premessa è d’obbligo.
La rilevazione: premessa
Vogliamo ringraziare, a nome di tutto il Team dell’Ospitalità, tutti coloro i quali hanno dedicato 10 minuti del loro tempo per rispondere al sondaggio.
Vogliamo poi ringraziare il team di OpenCalabria che ha aderito alla diffusione e allo studio del sondaggio, dimostrando grande apertura, mettendo a disposizione il proprio team di professionisti che da anni conducono studi e ricerche sull’interzo Mezzogiorno.
Inoltre, per poter correttamente interpretare quest’attività bisogna contestualizzarla storicamente: è iniziata in corrispondenza della Fase 2 ed è terminata a ridosso della riapertura di alcune delle attività produttive e commerciale in un momento di grande indecisione e dubbi sulle linee guida da seguire.
Quindi, il ciclo di vita è incastrato in un periodo di forte incertezza.
La rilevazione: analisi geografica e demografica
Il sondaggio, come scritto poco più sopra, è iniziato il 5 Maggio 2020 ed è terminato il 15 Maggio 2020. Dieci giorni esatti durante i quali abbiamo raccolto e rilevato 1.534 risposte. Il sondaggio è composto di due blocchi da 15 domande l’uno, due strade diverse per compiere lo stesso viaggio. La prima rivolta ai viaggiatori e residenti dei territori (68,6% del campione), l’altro rivolto agli operatori del Turismo (31,4% del campione).
Da un punto di vista della distribuzione geografica, la compilazione è avvenuta da Nord a Sud, toccando tutte le regioni d’Italia, con una forte predominanza di Calabria (33,4%) e Lazio (16,2%).
Di seguito, la distribuzione demografica:
- 35-44 anni: 32,8%;
- 25-34 anni: 25,4%;
- 45-54 anni: 20,2%;
- 55-64 anni: 12,9%
- 65+ anni: 5%;
- 18-24 anni: 3,4%;
- Altro: 0,3%.
La rilevazione: alcune evidenze generali
I viaggiatori alla domanda “con quali criteri sceglieresti l’alloggio dove dormire” mettono al primo posto la pulizia (49,7%) e subito dopo il prezzo (44,8%) a seguire la sicurezza della destinazione turistica (34,5%) , solo alla fine Distanza dalle strutture sanitarie (2,4%). Al contrario, gli operatori turistici alla domanda “quale dei seguenti servizi sarà indispensabile nel prossimo futuro”, mettono al primo posto la sicurezza sanitaria (63,8%), la tecnologia al secondo (44,6%) , la pulizia degli ambienti al terzo (36,7%).
Molti degli operatori stanno usando questo periodo per una ri-organizzazione dei propri servizi e prodotti turistici (59,3%) e per formarsi (49,7%) e nel farlo la stragrande maggioranza di loro sta valutando di fare sistema con chi può essergli complementare nell’offerta turistica (oltre l’82% di si).
Gli operatori credono che nel prossimo futuro le scelte dei viaggiatori saranno influenzate dalla tipologia di esperienze offerte (65,5%) , dal fattore economico, quindi comunque la leva del prezzo sempre importante (53,4%) e poi dalla volontà di allontanarsi dalle città (25,4%).
C’è un moderato entusiasmo rispetto alle posizioni che avrà la destinazione Italia rispetto ad altri competitor. E’ interessante anche in considerazione del periodo di compilazione del questionario. La maggioranza degli operatori (46,8%) è convinto che l’Italia manterrà la posizione che aveva in precedenza, e solo il 19,5% crede, invece, che perderà la sua posizione.
Colpisce che il 33,8% alla domanda su “quali valori / strategie metterebbe al centro della propria azienda” risponde la creatività e subito dopo la sostenibilità (31,2%) ed il 74,6% , quindi la stragrande maggioranza, è convinto che cambierà il modo di selezionare fornitori e partner e lo farà mettendo al centro l’allineamento rispetto ai propri valori aziendali.
Alla domanda “Quando pensi di tornare a viaggiare” , il 42% del campione ha risposto “Tra qualche mese“, mentre solo il 13% ha risposto che lo farà subito. La stragrande maggioranza del campione (50%) dice che sceglierebbe un alloggio nell’extra alberghiero, inteso come B&B, appartamenti e casa vacanza, rispetto all’hotel (25%) e ai villaggi turistici (14%).
In generale, una delle domande che ci portiamo dietro da queste settimane, fatta sia da Daniel Franchi che da Tommaso Ciabini (quasi in contemporanea) è: i veneziani, i fiorentini e in generale tutti i residenti delle città vorranno tornare a vivere una città come quella di prima? Il 73% del campione dei viaggiatori ha scelto una foto di Venezia con i canali puliti e dove sia possibile vedere il fondale, piuttosto che quella di una piazza piena di gente (26%).
Questo dato è segnato anche dalle risposta alla domanda “Prevedendo uno scenario in cui potrebbe cambiare la definizione di prodotto turistico, quale caratteristica pensi di dover far entrare in gioco?”
- Ospitalità del territorio: voto medio 4.6 (voto più alto il 5 nel 69,9% dei casi);
- Coinvolgimento delle comunità: voto medio 4.3 (voto più alto il 5, nel 50,5% dei casi).
La rilevazione: riflessioni e punti di vista
Entriamo nel vivo delle risposte, cercando di coniugare il punto di vista dei professionisti che hanno partecipato alla fase di co-pogettazione. Ci sembra significativo iniziare da una considerazione di Daniel Franchi, che ben evidenzia in sintesi
Alla luce dei risultati è piacevole osservare fiducia nel futuro ma sopratutto il desiderio degli operatori di formarsi e ricostruire la propria offerta sfruttando in maniera positiva questo momento di difficoltà.
Il punto di vista del progettista culturale
Liviano Mariella, progettista culturale, ritiene particolarmente interessante e fonte di grande speranza la risposta alla domanda “Nel prossimo futuro cosa porteresti di ciò che stai vivendo oggi”: il silenzio (30%) che in alcuni e determinati territori, potrebbe essere parte di una strategia di destinazione; la libertà (28%) è in cima al bene più prezioso dell’umanità, così come la natura (23%).
Stupisce la bassa percentuale (9%) su “ritorno alla terra d’origine” per la domanda “Se dovessi partire adesso, quale esperienza di viaggio sceglieresti?”. Così come sembra bassa (2,4%) la percentuale di riposta “Distanza dalle strutture sanitarie” per i criteri con cui si sceglie l’alloggio.
Al contrario, stupisce il dato molto alto (80%) sulla risposta “condividere conoscenza” alla domanda “cosa sei disposto a condividere con una persona che viene nel tuo territorio”, un dato rilevante per coinvolgere le comunità all’interno dell’esperienza del turista sul territorio, e creare una diversa relazione turista-abitante.
Il 44% ritiene la piazza il luogo che si associa maggiormente come punto di riferimento nel tuo territorio, questo dato farebbe balzare dalla sedia anni di ricerche sulla percezione e sull’immaginario dei luoghi della città.
Il 44% inoltre immagina una ripresa guidata equamente “dal basso” (Comunità) e “dall’alto” (Istituzioni), è un dato che fa ben sperare. Altissimo il dato affermativo (82%) su opportunità di fare “sistema” con chi può esserti complementare nell’offerta turistica del territorio in cui operi.
Il punto di vista del Tour Operator
Tommaso Ciabini, Tour operator, evidenzia come il mood generale di tante delle risposte rilevate mettano al centro il turismo enogastronomico. Di seguito alcuni spunti utili per le aziende, destinazioni turistich e professionisti del settore:
- Propensione verso i progetti dal basso (quindi, facciamo rete! ;-))
- Riprogettazione dei prodotti turistici con nuova, maggiore attenzione alla sostenibilità, alla autenticità ed alla tradizione, mettendo al centro la qualità;
- Attenzione altissima verso il fattore pulizia, l’efficientamento sanitario, la sicurezza. Tradotto: decentramento. Le città avranno molte più difficoltà, almeno in una prima fase, a garantire questi fattori. Ergo, si rivolge nuove attenzione alla campagna, ai monti ed al mare.
- Non si può più essere “passivi”, il turista va fidelizzato. E le nuove tecnologie, o meglio le strategie che esse ci permettono di attuare, sono lo strumento principe per questa attività.
- Il simbolo di questa lenta, ma ineluttabile, trasformazione sarà il DONO. Ed ovviamente non poteva che essere un prodotto enogastronomico.
Il punto di vista del Revenue Manager
Fabio Badolato, Revenue Manager, evidenzia come sia doveroso fare una riflessione su quattro risultati emersi in modo forte: tempo, positività, libertà e collaborazione. Difatti, alla domanda “Quanto è cambiata la qualità del tuo … “, ecco le risposte rilevate :
- tempo familiare: voto medio 6.6 (voto più alto 8, nel 21,8% dei casi);
- tempo lavorativo: voto medio 6.4 (voto più alto 10, nel 18,9% dei casi);
- tempo libero: voto medio 7.2 (voto più alto 10, nel 26,8% dei casi).
La qualità del tempo, quindi, che ha preso in considerazione tutti gli aspetti: famiglia, lavoro e tempo libero. Siamo riusciti a rendercene conto solo perchè costretti, altrimenti in pochi sarebbero stati in grado di abbandonare parte delle loro attività a favore anche solo di una di queste “sfere”.
Personalmente sarò uno di quelli che nel ritorno alla “normalità” farà di tutto per proteggere il livello di qualità nella gestione del tempo.
A tal proposito, alla domanda “Nel prossimo futuro cosa porteresti di ciò che stai vivendo oggi ?”, il 43% ha risposto Qualità del tempo, il 33% rapporto con la famiglia, il 30% il silenzio, come già evidenziato in precedenza da Liviano Mariella.
Il livello di positività e proattività sono molto più alti di quello che mi aspettavo.Difatti alla domanda “Stai usando questo periodo per” il 59% del campione ha risposto “Riprogettazione dei prodotti e servizi”.
Fabio riscontra questo aspetto in tutte le attività che lo vedono coinvolto, ritenendo questo come un aspetto del cambiamento che si impegnerà a non mettere più in discussione.
Infine, pone l’attenzione sull’aspetto della Collaborazione. Difatti, alla domanda “Hai valutato l’opportunità di fare “sistema” con chi può esserti complementare nell’offerta turistica del territorio in cui operi? “, l’82% del campione ha risposto “Si”. Fabio ritiene sia scontato in questo momento, perchè siamo tutti nella stessa condizione. La nostra più grande capacità dovrà essere quella di riuscire a mantenere alto l’interesse alla collaborazione anche quando le cose si saranno sistemate.
Il punto di vista dell’albergatrice
Carla Recupito, albergatrice e imprenditrice campana, in un momento di caos rispetto ai protocolli da seguire e alla possibilità di spostarsi tra le regioni, mette in risalto il fatto che emerga una reale voglia di viaggiare. Difatti, alla domanda “Quando pensi di tornare a viaggiare?”, il 42% ha risposto “Tra qualche mese”, quindi a ridosso dei mesi estivi. Ad avvalorare questa considerazione, alla domanda “E in quale periodo dell’anno ?” , il 48% ha risposto “Estate”, mentre al secondo posto a pari merito ci sono “Autunno” e “Primavera” (35%).
Alla domanda: “Cosa rappresenta il viaggio per te?” il 71% risponde “un modo per conoscere”, questa potrebbe essere una leva per le destinazioni e i territori periferici, per connotare il proprio pacchetto di viaggio attraverso la conoscenza di specialità del proprio territorio.
Un’altra considerazione sulla quale si concentra Carla è la risposta alla domanda “Quale alloggio sceglieresti per dormire durante l’esperienza di viaggio?”, il 50% degli intervistati, infatti, risponde “Extra-alberghiero (B&B, appartamenti, ecc.)”. Carla è convinta che le motivazioni siano da trovarsi principalmente in due aspetti: il primo è un lavoro che molte strutture hanno fatto negli anni, ovvero con l’extra-alberghiero secondo il percepito dell’utente si ha un maggiore contatto e umanizzazione dell’accoglienza; da tempo questo è un fattore che porta grandi flussi a scegliere questa tipologia di alloggio per le proprie vacanze. La seconda è frutto del periodo che stiamo vivendo, lavorando su una dimensione “piccola” in termini di numerica di camere e quindi di flussi di persone, offre naturalmente un maggiore senso di sicurezza e tutela.
Alla domanda “Con quali criteri sceglieresti l’alloggio dove dormire?”, al primo posto (49% del campione) ha risposto “Pulizia”, il 44% “Prezzo” e il 34% “Sicurezza della destinazione”; resta quindi piacevolmente sopresa perchè ciò significa che le persone hanno meno paura del virus di quanto ci si potesse aspettare.
Infine, sul tema ripresa”Immagini una ripresa guidata “dal basso” (Comunità) o “dall’alto” (Istituzioni)?”, il 44% del campione rilevato ha risposto “Equamente dal basso e dall’alto”, segno della volontà degli operatori di voler compartecipare alla gestione della ripresa, dialogando e lavorando sinergicamente con le comunità e le Istituzioni. Un cambiamento più a contatto con le persone, le loro esigenze e con l’obiettivo di progettare una o più azioni che siano più allineate con le esigenze dei territori.
Il punto di vista dell’imprenditrice
Serena Franco, imprenditrice calabrese e viaggiatrice, mette in risalto che alla domanda “In questo momento particolare della tua vita quale tra questi stati d’animo ti rappresenta maggiormente? ” Il 35% risponde calmo e riflessivo, il 20% carico e pronto a ripartire e il 14% sereno e positivo, segno che, nonostante le difficoltà del momento, sia viaggiatori che operatori hanno mantenuto un atteggiamento positivo.
Questa stessa disposizione si riscontra anche nella domanda sulla qualità del tempo trascorso in famiglia e del tempo libero, gli intervistati hanno fatto emergere una tendenza al miglioramento in entrambi gli aspetti. Forse fermarsi e dedicarsi agli affetti e ai propri interessi era una necessità che non avevamo tenuto in considerazione prima di adesso?
La conferma è rappresentata dalle risposte alla domanda, come già nel caso di Liviano e Fabio, “Nel prossimo futuro cosa porteresti di quello che stai vivendo oggi?” con in testa la qualità del tempo (43%), il rapporto con la famiglia (33%) e il silenzio (33%) e quelle alla domanda sul bene più prezioso (Libertà e natura).
Le proposte degli operatori non possono non considerare questi punti saldi nell’organizzazione delle loro attività in futuro quindi l’auspicio è che quel 59% di operatori che stanno utilizzando questo tempo per riprogettare prodotti/servizi lo stiano facendo considerando queste percezioni.
Un altro aspetto interessante è che alla domanda “Di fronte a una crisi socio-economica come quella che stiamo vivendo, quali di questi valori e/o strategie metteresti al centro della tua azienda? “, gli operatori considerano creatività (33%) e sostenibilità ambientale (31%) valori da mettere al centro della loro azienda.
Conclusioni
Nei prossimi giorni, daremo la possibilità di navigare liberamente i dati della rilevazione, così da poter incrociarne i risultati e dare anche a te la possibilità di fare le tue analisi in libertà.
Nel frattempo, se vuoi puoi accedere al report complessivo di tutte le risposte cliccando qui.