08 Ott 2018

Il racconto della IV edizione: tra formazione, ispirazione e condivisione

IV edizione_ Festival dell'Ospitalità

Turismo responsabile, promozione territoriale, destinazioni turistiche, web marketing, social media, nomadismo digitale, esperienze. Sono solo alcune delle parole chiave che hanno caratterizzato la IV edizione del Festival dell’Ospitalità.

Cos’è cambiato rispetto alle edizioni precedenti? La location innanzitutto. Dopo Reggio Calabria e Scilla, quest’anno è stata la volta di Nicotera che ha letteralmente spalancato le porte del borgo per accogliere organizzatori, speaker e ospiti.

Un’edizione connotata da una certa consapevolezza e maturità, in cui il Festival è cresciuto ed ha fatto parlare di sé come realtà virtuosa fuori dai confini calabresi, come palcoscenico dove poter confrontarsi tutti allo stesso livello. Perché l’aspetto bello di quest’evento è che è democratico. Nessuno sale in cattedra, vige la regola della condivisione, dello scambio di idee, del fare rete.

Ma cosa è successo in questi tre giorni patrocinati da Enit e Touring Club Italiano? Riassumerli in un solo articolo  è impresa ardua, ma proviamo partendo dall’inizio, ovvero la conferenza d’apertura con le tre aziende organizzatrici: Evermind, Home for Creativity, Kiwi Società Cooperativa

In questa quarta edizione – prendendo in prestito le parole di Francesco Biacca, co-founder di Evermind – l’obiettivo è rimasto sempre quello di formare  gli operatori del settore ed ispirare nuove attività imprenditoriali grazie alle esperienze raccontate da professionisti provenienti da tutta Italia e che già vivono di turismo.

IV edizione_ Festival dell'Ospitalità- team

É  da valori come “ispirazione” che prende forma il festival, anticipato dalla terza edizione di Calabria Ispirata, progetto che porta la firma di Home for Creativity e raccontato da Roberta Caruso.

Le realtà virtuose presentate al Festival dell’Ospitalità

Tre giorni in cui abbiamo visto più da vicino realtà virtuose come i coliving, residenze condivise creative per abitare e lavorare nello stesso luogo, a contatto con altri professionisti, in contesti rilassanti; l‘eco-ostello del gruppo Goel, espressione di economia della fiducia; Destination Italia, che aggrega all’interno di un unico spazio digitale l’offerta turistica italiana; VacanzaAttiva, il primo brand che riunisce tutte le esperienze di turismo attivo sul territorio italiano, proponendo un modello di turismo sostenibile e destagionalizzato.

Partecipare al Festival dell’Ospitalità ha significato, inoltre, conoscere un’altra Calabria, raccontata da Alessandro Mantuano con il Cammino di San Francesco da Paola, attraverso due itinerari a piedi nei luoghi più importanti della vita di San Francesco.  Un’altra Calabria e un’altra Italia: come quella presentata da Tommaso Ciabini di De Gustibus (Florence Sidecar Tour), che con le sue proposte di esperienze e tour a bordo di sidecar e vespe vintage, promette di far riscoprire ai viaggiatori il fascino di una Toscana autentica, tipica degli anni Cinquanta.

Abbiamo conosciuto strumenti innovativi per fare turismo come Trekksoft, che consente alle agenzie di viaggio e tour operator di gestire meglio le prenotazioni.  Danilo Beltrante ha presentato Family Apartments e la vacanza a misura di famiglia, grazie ad un appartamento progettato per le loro esigenze. Claudio Pizzigallo e Debora Calomino di Marketing del Territorio (media partner dell’evento ndr) hanno portato al festival un nuovo modo di intendere il giornalismo, basato sulla condivisione di esperienze positive e sul racconto di un’Italia virtuosa.

IV edizione_ Festival dell'Ospitalità

Professionisti come Giovanni Cerminara ci hanno raccontato l’importanza di una strategia di web marketing per aumentare il fatturato di una struttura ricettiva, Fabio Badolato ha discusso sull’importanza di fare sistema per innescare il circolo virtuoso necessario alla ripresa economica di una destinazione turistica e Luca Caputo ha parlato della necessità per l’Italia e per il Sud di attuare metodologie di Service Design Thinking per il turismo. 

Le relazioni umane e il turismo lento

In questa quarta edizione ci siamo concentrati su un turismo fondato sempre più sulle relazioni umane, come quelle che sono alla base delle guide di viaggio di Viatoribus: progetto editoriale di Stefano Raso che esplora la vera ospitalità dei luoghi, oltre i luoghi comuni, per raccontare un’altra Italia, quella che lavora e che s’innamora.

E le relazioni umane sono anche il valore fondante di GarganoNatour, realtà nata da un’idea di Domenico Antonacci e Giuseppe Bruno, con l’obiettivo di far esplorare il territorio, imparare le basi della fotografia e ritrovare il contatto con la natura. Un modo diverso di scoprire la Puglia, in punta di piedi.

E poi il turismo lento, che privilegia le aree interne, come quelle descritte da Liviano Mariella attraverso l’esperienza di Jazzi e Transluoghi e il nuovo modo di abitare la Natura. Un percorso costellato dal recupero dei luoghi e delle storie che costeggiano i sentieri del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano.

Le esperienze e il nomadismo digitale

Altro aspetto centrale di questo Festival sono state “le esperienze”, perché il turista è diventato sempre più viaggiatore e non si accontenta più di una vacanza standardizzata: vuole entrare a contatto con la popolazione locale, scoprire percorsi autentici e sentirsi parte di un territorio.

E se è cambiato il modo di fare turismo, cosa dire del modo di lavorare? Anche quello è inesorabilmente cambiato. Viviamo in un mondo sempre più digitale e sempre più nomade. I nomadi digitali si stanno delineando sempre più come un nuovo target per l’industria del turismo e dell’ospitalità. Come? Grazie alle Workation raccontate da Alberto Mattei (fondatore del progetto Nomadi Digitali) – un modo innovativo di coniugare lavoro e vacanza. L’obiettivo è quello di fare in modo che si diventi residenti temporanei della destinazione che si sceglie come destinazione del viaggio.

Condivisione, di idee e di buon cibo

Il Festival dell’Ospitalità è stato ispirazione, formazione, ma anche condivisione: di idee e di cibo.

Perché per ragionare bene bisogna mangiare bene. E in Calabria è davvero difficile che ciò non accada. Soprattutto in un borgo che è, tra le altre cose, sede della Dieta Mediterranea. Le nostre giornate si sono sempre concluse di fronte ad una tavola imbandita e le cene di comunità hanno rappresentato un momento di assoluta coesione

Il pranzo conclusivo è stato sicuramente un momento che resterà nel cuore di tutti, per l’amore – quello della comunità di Nicotera – con cui ci è stato offerto molto più di un pasto.

In quella domenica di fine evento abbiamo assaporato antiche tradizioni, il senso di ospitalità che è innato nel popolo calabrese.  Storie di partenze e ritorni, di immigrazione ed emigrazione, musica, poesia, vino e racconti di un tempo che è ancora.

Perché la Calabria non è territorio solo di partenze, ma anche di arrivi. Sembra incredibile per molti, ma i borghi calabresi sono custodi di tantissime storie che vedono protagonisti viaggiatori che qui sono arrivati per vacanza e non sono riusciti più ad andar via. Come la coppia svedese con cui abbiamo condiviso il pranzo domenicale. Vivono a Nicotera da cinque anni e quando parlano del borgo dicono di avere la pelle d’oca per la bellezza racchiusa in quello che per loro è un angolo di paradiso.  

È stato un Festival in cui tutti hanno dato e allo stesso tempo ricevuto qualcosa e alla fine non si è capito più chi stesse ringraziando chi. Gli organizzatori che ringraziavano gli speaker per il lavoro svolto, che ringraziavano gli ospiti per aver partecipato, che ringraziavano la comunità di Nicotera per averci accolti, che ringraziavano tutti noi per aver scelto quel borgo come location di questa tre giorni.     

Questo Festival si sarebbe potuto tenere ovunque perché l’Italia resta ancora oggi un paese meraviglioso.

Si è svolto in Calabria perché gli organizzatori hanno scelto di vivere qui. Hanno scelto di tornare e di restare, un po’ per amore verso questa terra e un po’ per dimostrare che anche qui si può fare impresa e innovazione. Ed è splendido vedere che ogni anno sempre più professionisti provenienti da tutta Italia scelgono di intraprendere assieme a noi questo meraviglioso viaggio.    

IV edizione_ Festival dell'Ospitalità

 

Un ringraziamento particolare va a Ericsoft, Olio Greco, sponsor che hanno creduto nel Festival dell’Ospitalità e al partner Accademia della Dieta Mediterranea.