Come nasce il festival
Il Festival dell’Ospitalità nasce in Calabria, nel 2015 come risposta ragionata ad un’esigenza maturata negli anni ma esplosa d’impeto: creare un momento d’incontro (lento) in cui dialogare, riflettere e ragionare sui cambiamenti profondi di due concetti, oggi, come non mai, in rapida evoluzione: Territorio e Ospitalità.
Il settore ricettivo, gli operatori territoriali e le variegate realtà coinvolte nel mondo del turismo, sono da anni assuefatti al cambiamento, corrono alla ricerca di tools e software, studiano strategie digitali innovative, cercano di stare al passo, si rinnovano e cambiano abito, maturano e crescono. Gli ultimi anni in particolare, hanno delineato un netto confine tra il vecchio e il nuovo.
E dopo essere usciti da questa particolare fase di giovinezza, confusa ed elettrica, il mondo dell’ospitalità si è avviato verso la maturità dell’età adulta.

I perchè del festival
Un nuovo cambiamento, questa volta meno evidente e caotico, si sta facendo strada e mostra tutta la sua importanza nel rimettere in discussione i significati stessi di accoglienza, viaggio e territorio. Si devono iniziare a considerare insieme, come elementi imprescindibili, l’acquisizione di competenze e la ricerca della vocazione. Iniziamo noi e inizia il viaggiatore, a non chiedersi più solamente dove, quando e come, ma inizia e iniziamo a cercare i perché.
Perchè scegliere di visitare un determinato territorio? Perchè un viaggiatore dovrebbe scegliere la mia struttura anzichè un’altra? Cosa do’ in più, in termini umani e di esperienza al viaggiatore rispetto agli altri?
Dietro l’avanguardia del viaggiatore digitale, si profila l’uomo alla ricerca del viaggio, dell’esperienza, della scoperte e della verità. E se si profila un nuovo viaggiatore, si deve immaginare un nuovo modo di fare ospitalità, di guardare al territorio, alle opportunità che propone e strutturarsi per una promozione diversa ed efficace.
Strutturarsi, appunto. E studiare, formarsi, analizzare i cambiamenti, conoscere realtà virtuose e ascoltare esperti del settore che hanno fatto dell’ospitalità un mestiere di vita. Perché il rischio è sempre quello di scambiare l’autenticità e l’essenzialità delle cose per semplicità e credere che chiunque possa allora improvvisarsi operatore nel turismo.
Per questo il Festival vuole dare un messaggio chiaro:
Di ospitalità si può vivere, il territorio può dare delle grandi opportunità lavorative, ma per farlo c’è bisogno di unire passione e competenze, creatività e formazione, autenticità e strategia.
Ospitare non è solo offrire un posto in cui dormire, ma è divulgare conoscenza, far vivere esperienze, condividere idee e culture.
IL FESTIVAL IN 3 PAROLE
Abbiamo quindi scelto di concentrarci su 3 concetti che hanno assunto un ruolo sempre più importante: Ospitalità, opportunità e promozione. Le nuove parole del turismo contemporaneo, sostituiscono termini che hanno contraddistinto lo sviluppo del turismo tradizionale e di massa, per delineare un nuovo modello turistico: sostenibile, autentico , rispettoso del territorio e delle sue tradizioni.
Non parliamo di “settore ricettivo”, ma di Ospitalità. Perchè ospitare non è solo offrire un posto in cui dormire, ma è divulgare conoscenza, far vivere esperienze, condividere idee e culture.
Suggerire al viaggiatore le esperienze più significative per vivere un territorio è dare un’Opportunità, non semplicemente vendere un servizio. Si favorisce l’incontro, la conoscenza e la scoperta di una cultura.
Pro-muovere, progredire, andare avanti. Promozione è il digitale che incontra l’uomo, lo invita alla scoperta che si trasforma in esperienza vissuta. Il territorio si promuove on-line per essere vissuto off-line.