12 Ago 2019

Consigli per un turismo plastic free

Turismo plastic free

Turismo Plastic Free – i numeri della plastica

Dalle spiagge, agli esercizi commerciali, fino ad intere città. La parola d’ordine è Plastic Free. Ma dove e perché nasce la guerra alla plastica? Risale al 2018 l’ultima raccomandazione lanciata dalla Commissione Europea che ha come oggetto la riduzione dei prodotti in plastica. Sono 25.8 milioni le tonnellate di rifiuti che ogni anno vengono generati in Europa. Meno del 30% di questi rifiuti vengono riciclati e dai 5 ai 13 milioni di tonnellate finiscono ogni anno nei mari di tutto il mondo. In Europa arrivano in mare fino a 500.000 tonnellate di rifiuti di plastica.

Nasce da qui la strategia per avviare un processo virtuoso e sostenibile dell’industria della plastica. Un processo che vale per tutti i settori, ma in particolar modo per il settore turistico. L’inquinamento da plastica, infatti, oltre a danneggiare l’ambiente, ha un impatto economico non indifferente sulle attività alberghiere e sui territori a vocazione turistica. Mantenere le spiagge pulite e preservare il mare e il territorio dai rifiuti fa bene a tutti; lo hanno capito i cittadini, i turisti, i viaggiatori, le amministrazioni locali e le strutture ricettive. Ma quali sono le azioni da compiere per un turismo plastic free?

Turismo plastic free – esempi virtuosi

Sia che sei un viaggiatore, una struttura ricettiva, un’azienda o un amministratore locale, puoi contribuire anche tu a ridurre il consumo della plastica. Non si tratta di una rinuncia totale alla plastica, ma più che altro a tutti quei prodotti che sono realizzati con materiale non biodegradabile.

Gli amministratori locali possono ad esempio emanare ordinanze che vietino l’utilizzo della plastica. Come è successo nella Regione Puglia, la prima regione d’Italia a vietare l’uso della plastica in spiaggia. Il divieto riguarda l’utilizzo di stoviglie monouso in plastica negli stabilimenti balneari. Gli oggetti monouso possono essere sostituiti da piatti, posate, bicchieri e imballaggi biodegradabili. Prima ancora di azioni concrete come questa, è importante che le amministrazioni locali sensibilizzino i cittadini e i turisti, attivando campagne informative e giornate dedicate alla formazione. Ne è un esempio virtuoso il Ministero dell’Ambiente, plastic free dal 2018 e impegnato nel progetto Io sono Ambiente. Da giugno fino a settembre sono previsti vari appuntamenti nei comuni d’Italia per sensibilizzare e promuovere il bando della plastica monouso.

Non solo le spiagge, ma anche le città possono diventare plastic free. Come avviene a Milano con il progetto MilanoPlasticFree, campagna del Comune di Milano, in collaborazione con Legambiente, per promuovere gli esercizi commerciali milanesi che volontariamente decidono di ridurre l’uso degli imballaggi e della plastica usa e getta.

mappa milano plastic free

Simili iniziative si possono trovare da nord a sud, in città come Livorno, Fasano, Matera.

Terni è, invece, stata la prima città d’Italia a recepire la proposta della Commissione Europea, aderendo alla campagna “The Last Straw”, che letteralmente vuol dire l’ultima cannuccia. E sono proprio le cannucce ad essere messe a bando in quest’iniziativa che parte da Londra, dove ogni anno vengono consumate due miliardi di cannucce di plastica. Il progetto coinvolge i gestori dei locali chiamati a fornire la cannuccia direttamente nel cocktail o nel drink, solo su richiesta del cliente, fino ad esaurimento scorte in magazzino. L’obiettivo finale è quello di sostituire le cannucce in plastica con prodotti eco-friendly, quali cannucce in amido di mais, in carta, metallo, bamboo.

Come diventare plastic free?

Plastic Free non riguarda solo azioni di sensibilizzazione, ma anche la possibilità di aderire alla campagna “Plastic free” lanciata dal Ministero dell’Ambiente. Se sei un esercente o hai un’azienda e vuoi essere anche tu plastic free, questi i requisiti da rispettare:

  • applicare la regola delle 4 R: riduci, riutilizza, ricicla, recupera
  • se possiedi un distributore automatico, devi eliminare la vendita di bottiglie di plastica e sostituirle con con distributori di acqua alla spina allacciati alla rete idrica.
  • eliminare dal tuo locale oggetti di plastica monouso come bicchieri, cucchiaini, cannucce e palette di plastica
  • ridurre la vendita di prodotti con imballaggio eccessivo (merendine, biscotti, succhi di frutta confezionati), a favore di spremute, centrifughe e frullati di prodotti freschi
  • se hai un’azienda devi fornire o invitare i dipendenti a portare una propria tazza o borraccia per consumare bevande calde e fredde
  • non utilizzare plastica monouso durante eventi aziendali e/o riunioni
  • promuovere azioni di sensibilizzazione sull’importanza di ridurre l’inquinamento da plastica tra i dipendenti
  • farsi ambasciatori della campagna #PlasticFree con altre realtà pubbliche o private

Se possiedi già questi requisiti puoi inviare una richiesta di adesione all’indirizzo: plasticfree@minambiente.it

Una vacanza plastic free

Se, invece, sei un viaggiatore e vuoi dare una mano anche all’ambiente, puoi optare per una vacanza plastic free a partire dalla scelta delle spiagge. Sul sito del WWF trovi la lista delle spiagge pulite dalla plastica nel 2019 e se hai voglia di contribuire puoi partecipare ai prossimi eventi dedicati alla pulizia dei litorali italiani.

Fare una vacanza plastic free parte anche da piccole scelte quotidiane. Basta acquistare una borraccia da portare con sè e da riempire all’occorrenza in una delle fontane comunali del posto in cui sei in vacanza. Puoi rinunciare al consumo delle cannucce nel cocktail in spiaggia. Se sei un genitore puoi provare ad acquistare pannolini lavabili.

E ancora: quando partecipi ad un evento puoi farlo in modo consapevole, scegliendo festival attenti al consumo della plastica. Al Porto turistico di Roma e Ostia Antica, ad esempio, dal 5 all’8 settembre si terrà “Plastica d’A-Mare” il primo eco festival plastic free, organizzato da Doc Live, con Wwf Italia e PolarQuest. Workshop, installazioni, performance, lavoratori e concerti esposizioni di artigiani, designer e artisti, performance, laboratori, live painting, installazioni site specific, e concerti per sensibilizzare i cittadini sul tema dell’inquinamento da plastica in mare e su come questo materiale possa essere portato a nuova vita.

Dire addio alla plastica non è un’attività semplice, ma non impossibile. E allora buon turismo plastic free a tutti!