06 Set 2018

Il mondo dietro l’immagine: come nascono le grafiche del Festival dell’Ospitalità

Come è nata la grafica per il Festival dell’Ospitalità? Da dove si parte per progettare la comunicazione di un evento? Ma, soprattutto: i sogni aiutano a vivere o la vita aiuta a sognare?

Per rispondere a queste domande di chiara influenza marzulliana, abbiamo deciso di scrivere questo articolo e per farlo dobbiamo tornare al festival del 2017, l’edizione che fu di rottura con tutto quello che era stato prodotto in precedenza.

“Cosa accomuna i viaggiatori? qual è il punto di unione fra le diverse persone che si mettono in viaggio verso mete sconosciute?”

Questa fu l’idea pensiero che generò le illustrazioni del 2017.

Si sceglie di viaggiare per mille motivi: per amore dell’avventura, per cercare un nuovo amore o per dimenticarne uno, per puro divertimento, per una ricerca interiore e spirituale e per altri mille motivi. Qualunque sia questo motivo, ti parte pieni di speranza e si rientra arricchiti di qualcosa che è difficile spiegare, qualcosa che resta dentro ognuno di noi e rimane li, fino al viaggio successivo.

Con questa idea in testa abbiamo deciso di strutturare il manifesto passato in forma circolare: un viaggio inizia, si svolge e si conclude per poi riprendere – come una spirale senza fine – con la programmazione di una nuova meta. E quindi abbiamo rappresentato il viaggiatore intento a immaginare la sua meta, lo stesso su di un mezzo di locomozione (primo step che ci fa dire “ci siamo, siamo in viaggio”) poi all’arrivo in un posto nuovo, e qui… assieme alle persone che via via incontra in uno scambio di emozioni, ricordi, aneddoti sorrisi e doni, fino al giorno della partenza e del ritorno a casa.

Volevamo far capire che il viaggio arricchisce, ma non di cose materiali (anche se, alzi la mano chi non è mai rientrato da un viaggio senza almeno un braccialetto della “buona fortuna” al suo polso),  viaggiare arricchisce il cuore, e quindi abbiamo usato questo cuoricino rosso come simbolo del sentimento che ci portiamo dietro ogni volta che partiamo e che, al nostro rientro, è sempre più grande di quando siamo partiti.
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Quindi, il 2017 è stato l’anno del sentimento e del viaggiatore.

Per il 2018 abbiamo deciso, invece, che il cardine di tutto il nostro racconto doveva essere un luogo, non più il viandante. Il festival vuole promuovere il territorio, parlare a chi vive di turismo, a chi giornalmente percorre le strade di un borgo e che magari ignora che per quelle vie scorre un potenziale turistico senza fine.  Volevamo raccontare un viaggio non più dal punto di vista del viaggiatore, ma dalla prospettiva del territorio che lo accoglie.

Una volta decisa la location, Nicotera, siamo andati sul posto per raccogliere materiale fotografico e per respirare l’aria del borgo e, con questo bagaglio di emozioni, ci siamo messi al lavoro.

La mano delle illustrazioni è dell’abile Giuseppe Talarico  che ha sintetizzato scorci e storie del paesaggio di Nicotera. Se nel 2017 il viaggiatore era un uomo, quest’anno abbiamo scelto una giovane donna, come attrice per le nostre grafiche. Questa viandante, biglietto alla mano, percorre le strade e i paesaggi del piccolo borgo calabrese e, nel farlo, scopre leggende, persone, sapori e profumi di un territorio spettacolare.

 

biglietto_festival

 

Per dare continuità con lo stile precedente, abbiamo mantenuto il colore di fondo – anche se di un tono diverso – il lettering personalizzato della scritta “Festival dell’Ospitalità” e il tratto pulito e distintivo della mano di Giuseppe.  Nel percorso creativo sono stati stilizzati alcuni punti paesaggistici caratteristici del piccolo borgo, con l’intendo di avvicinare ancor prima dell’evento, il pubblico al borgo che ospiterà il festival.

 

Patrocini Festival dell'Ospitalità

 

Una delle grafiche più significative è quella che rappresenta lo zaino con dentro il cuore, che ci siamo portati dietro dal festival del 2017.

 

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Non è stata solo una scelta di continuità, ma rappresenta il fulcro del viaggio e del festival, un bagaglio di emozioni che viaggia insieme a noi e che che è li, pronto per essere condiviso con le persone che, giorno dopo giorno, incontriamo nel nostro percorso.

Ancor prima del festival, realizzare la parte di comunicazione è stata per noi un viaggio e una sfida che ci siamo divertiti a portare a compimento.

Un grosso clap clap al team creativo di Evermind 😉

Ci vediamo al festival